Review Tour: Le due vite di Louis e Louise di Julie Cohen (Leone Editore)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Con me si conclude il review tour dedicato al romanzo di Julie Cohen, “Le due vite di Louis e Louise”, una storia travolgente ed emozionante pubblicata questo mese per Leone Editore e tradotta da Eleonora Carlotta Gallo.

Data di uscita: 9 Luglio

Acquistalo subito: Le due vite di Louis e Louise

Editore: Leone Editore
Collana: Sàtura
Genere: Narrativa
Traduzione: Eleonora Carlotta Gallo
Prezzo: € 14,90
Pagine: 384

L’8 settembre del 1978 a Casablanca, nel Maine, nascono Louis David Alder e Louise Dawn Alder. Stessa persona, due realtà differenti: hanno gli stessi genitori, Peggy e Irving Alder, le stesse passioni e gli stessi desideri, gli stessi capelli rossi e lo stesso carattere. Le due realtà si differenziano solo dal loro genere sessuale. Crescono nella stessa città e hanno gli stessi amici: Allie e Benny Phelps, gemelli, figli della migliore amica di Peggy. Per Louise, Allie è la sua migliore amica. Per Louis, Benny è il suo migliore amico. Allie è il primo amore di Louis e Benny è il primo amore di Louise. Tante piccole differenze che andranno poi a incidere sulle loro esistenze, dando vita a scenari diversi eppure identici, perché i due mantengono la stessa essenza, la stessa natura e condividono lo stesso destino celato da conseguenze diverse. Appena diciottenni, i due Lou dovranno affrontare due drammatici eventi che portano entrambi a lasciare Casablanca con l’intenzione di non tornarci mai più. Tredici anni dopo, quando i due alter ego scoprono che la madre è malata di cancro, sono costretti a tornare nel Maine per fare i conti con il passato. Il tragico evento dei loro diciotto anni è diverso per entrambi, ma coinvolge gli stessi personaggi, porta a simili e differenti conseguenze. Nonostante i due Lou abbiano condotto vite apparentemente diverse, condizionate dal loro genere sessuale e dalle loro scelte, alla fine condividono lo stesso destino.

Louis David Alder e Louise Dawn Alder. Basta aggiungere o togliere una vocale per raccontare l’esistenza della stessa persona in maniera differente, quasi come se fosse quella particolare lettera a determinare il suo destino, a tessere la tela della sua vita a seconda del suo sesso. Ogni minima differenza da modo a un nuovo universo di nascere, uguale al precedente ma con tante piccole differenze che nel loro insieme però creano qualcosa di unico e nuovo. In questo caso è sufficiente aggiungere quella piccola macchiolina d’inchiostro, quella lettera che può cambiare ogni cosa.

Louis e Louise sembrano quasi due messaggi nella stessa bottiglia, lasciati alla deriva nella speranza che almeno uno dei due possa arrivare a destinazione, vivere una vita piena, fatta di felicità e gioia, ma così non è, non può essere perché a volte non basta quella vocale a portare al lieto fine, spesso bisogna comunque sacrificare qualcosa, fare una scelta o più di una, parlare o tacere, trovare il giusto equilibrio o perdere ogni cosa, tutte strade difficili da percorrere e non prive di ostacoli.

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Per Louis e Louise niente è come dovrebbe essere, entrambi hanno perso qualcosa di caro, ma allo stesso tempo hanno anche dovuto indossare delle maschere per non mostrare il dolore che si prova nel nascondere la propria diversità. Essere diversi sembra quasi un reato, qualcosa che nessuno può comprendere e che in nessun caso sembra poter essere accettato, soprattutto nella piccola comunità in cui vivono, Casablanca, una realtà che si basa quasi esclusivamente sul rifiuto di ciò che non è conforme alle regole, quello che è “contro natura” viene processato, giudicato e giustiziato senza alcun appello.

Allo stesso modo si sceglie il silenzio anche di fronte a qualcosa di grave, qualcosa che non dovrebbe mai accadere e lo si fa per il bene della propria immagine, perché l’aver subito un’atrocità non fa altro che gettare fango su tutti coloro che ci circondano, fa di noi persone “sporche”, che nonostante siano vittime non possono gridare il loro dolore. Il peso che Louise si porta alle spalle crescendo è enorme, qualcosa con la quale deve convivere per sempre, qualcosa che deve accudire come se fosse il suo più grande tesoro, nonostante guardarlo ogni giorno significa ricordare e rivivere il passato.

Louis dall’altra parte cerca di tenere salda la presa sui suoi affetti, che gli sfuggono di mano, scivolano come l’olio e sembrano quasi irraggiungibili una volta lasciati andare. Il solo fatto di aver cercato di esprimere se stesso lo ha portato alla solitudine più estrema, a veder andare via ogni briciola di felicità dalla sua vita, strappata a lui non solo da una società sbagliata, ma anche dal suo stesso desiderio di vivere in pace con se stesso, alla luce del sole, come ogni altro essere vivente.

Il banco di prova per entrambi è tornare laddove tutto ha avuto inizio o dove avrebbe potuto non averlo, non possiamo sapere quale sia la vera scintilla che ha dato fuoco alle polveri che hanno causato le distruzioni delle loro vite, quello che sappiamo è che la loro sofferenza è reale, a Casablanca devono affrontare ciò che hanno sempre temuto, il silenzio che è piombato nelle loro esistenze nel momento stesso in cui hanno deciso di voltare le spalle alla loro vecchia dimora che alle loro vecchie vite. 

Louis e Louise sono la stessa persona in due realtà differenti, ma la narrazione delle loro vite sembra quasi essere una sola, così simili nella sofferenza quanto nel dilemma della loro salvezza, qualcosa che sembra un miraggio ma che in fin dei conti può essere tangibile. Julie Cohen ha costruito una storia davvero particolare, capace di dare voce sia al movimento #MeToo che alle discriminazioni di genere, dove anche le storie di chi ci ha lasciati trovano spazio per ispirare un romanzo che travolge come un fiume in piena. 

“Se vedere Allie era stato un ricordo diventare carne, vedere sua madre è carne che diventa un ricordo”.

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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